La responsabilità medica e sanitaria è un aspetto fondamentale del sistema sanitario, che garantisce ai pazienti la tutela dei propri diritti e la possibilità di agire in caso di danni subiti a causa di errori o negligenze da parte dei professionisti sanitari. Dal punto di vista tecnico giuridico, la responsabilità medica è regolata da specifiche norme e leggi, che stabiliscono i criteri di accertamento del nesso di causalità tra la condotta del sanitario e l’evento dannoso subito dal paziente [2].
Secondo la Legge Gelli-Bianco del 2017, che ha riformato la responsabilità medica in Italia, la prova del nesso di causalità tra la condotta del sanitario e il danno subito dal paziente spetta al paziente stesso, che deve dimostrare il verificarsi dell’evento dannoso e la relazione causale con l’attività svolta dal professionista sanitario [
Tuttavia, per far valere i propri diritti in caso di danno subito a causa di una prestazione sanitaria, non basta solo allegare l’inadempimento della prestazione professionale, ma occorre anche dimostrare la sussistenza di un nesso di causalità tra la condotta del professionista sanitario e il danno subito dal paziente [3].
Inoltre, la responsabilità medica può essere di diversi tipi: civile, penale, disciplinare e amministrativa, a seconda della natura dell’evento dannoso e delle circostanze in cui è avvenuto [1]. Ad esempio, la responsabilità civile è quella che ha per oggetto il risarcimento del danno subito dal paziente, mentre la responsabilità penale si configura quando il professionista sanitario ha commesso un reato [1].
In definitiva, la responsabilità medica è un tema complesso che richiede una conoscenza approfondita delle norme e dei principi giuridici che la regolano. È importante per i pazienti conoscere i propri diritti e i mezzi a disposizione per farli valere in caso di danni subiti a causa di errori o negligenze da parte dei professionisti sanitari.